Il vulcano

Etna
il vulcano più attivo d'Europa

La storia

Come tutti i vulcani l’Etna si è formato nel corso dei millenni con un processo di costruzione e distruzione iniziato intorno a 600.000 anni fa, nel Quaternario.
Al suo posto si ritiene vi fosse un ampio golfo nel punto di contatto tra la zolla euro-asiatica a nord e la zolla africana a sud, corrispondente alla catena dei monti Peloritani a settentrione e all’altopiano Ibleo a meridione.

Fu proprio il colossale attrito tra le due zolle a dare origine alle prime eruzioni sottomarine di lava basaltica fluidissima con la nascita dei primi coni vulcanici, al centro del golfo primordiale detto preetneo.
Si ritiene che tra 200 e 100.000 anni fa questi coni entrarono in una nuova fase di attività eruttiva emettendo lave di altro tipo, alcali-basaltiche.

Il vulcano

Il Mongibello, A Muntagna, l’Etna

La natura selvaggia dell’Etna, i suoi paesaggi e le sue eruzioni, l’hanno resa oggetto di grande interesse per la mitologia classica greca e romana, l’arte e la letteratura moderna e contemporanea e perfino la musica. Ritroviamo tracce del vulcano nell’Odissea di Omero, in Pindaro, Tucidide, Diodoro Siculo, Virgilio e Ovidio.

Il vulcano fu fonte d’ispirazione per Petrarca, Lorenzo de’Medici e Tasso. Varcò i confini nazionali con Shakespeare, Milton, Goethe e Guy de Maupassant. Fu protagonista in Verga, Marinetti, Pirandello e nel teatro di Strehler. Splendido set nel video “Violet Hill” dei Coldplay e potente immagine che oggi incanta tutto il mondo grazie ai social network.

Il vulcano

L'Etna è il vulcano attivo più alto del continente europeo e uno dei maggiori al mondo.


Posto sulla costa orientale della Sicilia tra Catania e Messina, e attraversato dal 15º meridiano est, ha un’altezza che si aggira attualmente sui 3.340 m. s.l.m., ma varia nel tempo a causa delle sue eruzioni, e un diametro di circa 45 chilometri.
Il nome Etna potrebbe risalire alla pronuncia del greco antico del toponimo Aitna, nome che fu anche attribuito alle città di Catania e Inessa, che deriva dalla parola greca aitho (bruciare) o dalla parola fenicia attano (fornace). L'Etna era conosciuto nell'età romana come Aetna.

Gli Arabi chiamavano la montagna Jabal al-burk o Jabal Al¹ma ("Vulcano" o "Montagna somma della Sicilia"), nome che più tardi diventò Mons Gibel, ossia montagna due volte (dal latino mons "monte" e dall'arabo Jebel "monte"), ad indicarne la maestosità.
Secondo un'altra teoria, il nome Mongibello deriva da Mulciber ("qui ignem mulcet"), uno degli epiteti con cui veniva chiamato dai latini il dio Vulcano, che serviva a placare la forza distruttiva dell'Etna. Oggi il nome Mongibello indica la parte sommitale dell'Etna, l'area dei due crateri centrali, nonché i crateri sud-est e nord-est. Dai locali l’Etna è chiamata anche 'a muntagna’, espressione dialettale che indica la montagna per antonomasia.

Il vulcano

Le storiche eruzioni dell’Etna

L'eruzione più lunga a memoria storica è quella del luglio 1614.
Il fenomeno durò ben 10 anni ed emise oltre 1 miliardo di metri cubi di lava, coprendo 21 km2 di superficie sul versante settentrionale del vulcano.
Le colate ebbero origine a quota 2550 e presentarono la caratteristica particolare di ingrottarsi ed emergere poi molto più a valle fino alla quota di 975 m s.l.m., al di sopra comunque dei centri abitati.
Lo svuotamento dei condotti di ingrottamento originò tutta una serie di grotte laviche, oggi visitabili, come la Grotta del Gelo e la Grotta dei Lamponi.
Nel 1669 avvenne l'eruzione più conosciuta e distruttiva, che raggiunse e superò, dal lato occidentale, la città di Catania distruggendo la parte esterna fino alle mura, circondando il Castello Ursino, che sorgeva su uno sperone roccioso allungato sul mare, e superandolo creò oltre 1 km di nuova terraferma.
L'eruzione fu annunciata da un fortissimo boato e da un terremoto che distrusse molti paesi della zona pedemontana.
Iniziò l'emissione di un'enorme quantità di lava che avanzò inesorabilmente verso il mare. L’evento diede origine ai due coni piroclastici che oggi sono denominati Monti Rossi, a Nord di Nicolosi. L'eruzione durò 122 giorni ed emise un volume di lava di circa 950 milioni di metri cubi.
Nel 1892 un'altra eruzione portò alla formazione, a circa 2000 m di quota, del complesso dei Monti Silvestri.Il 1983 è da ricordare oltre che per la durata dell'eruzione, 131 giorni, con 100 milioni di metri cubi di lava emessi (che distrussero impianti sportivi e nuovamente la funivia dell'Etna), anche per il primo tentativo al mondo di deviazione per mezzo di esplosivo della colata lavica.
Il 14 dicembre del 1991 ebbe inizio la più lunga eruzione del XX secolo, durata 473 giorni, con l'apertura di una frattura eruttiva alla base del cratere di Sud-est, alle quote da 3100 m a 2400 m s.l.m. in direzione della Valle del Bove.

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